mercoledì 9 maggio 2007

incroci mendicofici

E’ incredibile. Sono veramente tanti gli anni, da quando gli incroci semaforici sono diventati un vero e proprio incubo. Da quei pochi sporadici poveretti che ti chiedevano un umile aiuto per sopravvivere, siamo da tempo letteralmente subissati da continue richieste da quelle che ormai sono diventate delle vere organizzazioni, suddivise per categorie, di gente sfruttata per quell’unico scopo.
Neanche la pericolosità per la circolazione è riuscita a smuovere le autorità competenti per riuscire a debellare quest’assurda situazione.
La cosa credo che non sia impossibile. Qui non si tratta di generosità. Sono ben altre le cause da rimuovere perché non ci sia gente veramente povera e bisognosa di accattonaggio e le soluzioni devono essere affidate alla politica e non al lassismo.
A Milano, il sindaco Albertini, riuscì a togliere dalla strada i viados, che “disturbavano” si fa per dire, solo per alcune ore di notte e non assaltavano gli automobilisti con bottiglie d’acqua e sapone,
stracci sui fanali e insistenze varie per tutto il santo giorno.
Questi incroci maledetti sono in realtà affollati di fantasmi. Transitano davanti a loro carabinieri, polizia, vigili. Spesso sono fantasmi arroganti da cui bisogna difendersi o sfuggire a rischio di incidenti. Ma nessuno li vede, come facenti parte del paesaggio.
Questa lettera vuol essere solo una constatazione sociologica, perché tanto le denunce in questo senso sono gia tantissime, sia di cittadini che di associazioni automobilistiche, ma come non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, così non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.

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