mercoledì 3 dicembre 2008

THE MILLIONAIRE di Danny Boyle

Un Danny Boyle all’altezza dell’indimenticabile Trainspotting.
Al cinema si va per vedere “cinema”.
Nel film THE MILLIONAIRE, ci sono tutti gli ingredienti necessari alla rappresentazione di questa forma artistica. Da una fotografia moderna ad un montaggio frizzante, da una musica trascinante a personaggi centrati.
Il finale, una volta raggiunti questi livelli di qualità, può permettersi anche una “licenza poetica”.
Un film che non sarà facile dimenticare, riuscendo, tra colpi di scena, documenti di vita reale e flashback, a farti restare col fiato sospeso fino all’epilogo.
Imperdibile!

giovedì 6 novembre 2008

SVOLTA A SINISTRA

Desidero portare alla vostra attenzione un nuovo tipo di segnalazione semaforica.
Ho già avuto occasione di incontrare questo sistema, anche se raramente, in altre località italiane, ma posso documentarvi con certezza solo quello di una cittadina che frequento abitualmente.
Mi riferisco a Montevarchi in provincia di Arezzo, ed esattamente sulla circonvallazione denominata via Diaz.
Su almeno tre incroci, con semafori di recente installazione, sono presenti lampade con evidenziata la freccia di svolta a sinistra, che diventa verde anche quando il semaforo per il traffico contrario è verde, come normalmente avviene in caso di lampada verde senza freccia.
Pur ipotizzando che si tratti di una nuova regolamentazione del traffico, ritengo la scelta molto rischiosa ed inutilmente pericolosa perché questo nuovo criterio non mi risulta sia uniformemente adottato su tutti gli impianti semaforici dotati di freccia per la svolta a sinistra.
L’attesa al centro della strada, a prescindere dalla segnalazione verde di svolta, dove questo criterio non è adottato, provocherebbe giustamente la protesta degli automobilisti che ci seguono.
Ho provato a segnalare la cosa al comando dei vigili, ma mi sono sentito rispondere che nessuno si è mai lamentato e che quelli sono i semafori di nuova generazione denominati “intelligenti”.
In realtà sono intelligenti perché variano i tempi in base all’intensità del traffico, ma anche perché, a mio avviso, lo sono più di chi li ha installati in quel modo.
Chiedo a voi di eseguire una verifica ed eventualmente denunciarne la pericolosità, allo scopo di evitare prevedibili incidenti.
Con l’occasione trasmetto i miei complimenti e congratulazioni per la vostra trasmissione.
Cordiali saluti, IRO BAZZANTI

Inviata a “STRISCIA LA NOTIZIA” giovedì 6 novembre 2008

Ciao grazie per il messaggio che ci hai cortesemente inviato.
Tutte le lettere indirizzate a Striscia vengono lette con attenzione, ma il loro enorme numero non ci consente di rispondere a ciascuno personalmente.
Se ci sarà possibile, ci metteremo in contatto con te. In ogni caso ti ringraziamo per esserti rivolto a noi.
La Redazione di Striscia.

mercoledì 13 agosto 2008

L'idiozia umana e gli eco-furbi

A volte occorrono degli esempi.
Mettiamo che un sindaco voglia risolvere il problema dell’inquinamento automobilistico di una città, senza perdere tempo in progettualità alternative proiettate sul futuro.
Semplice: basta interdire la circolazione a tutti gli autoveicoli.
Chissà perché non ci aveva mai pensato nessuno!
In toscano si direbbe: tutti i bischeri..., saprebbero risolvere così i problemi.
Mettiamo, invece, di avere a Milano un sindaco un po’ meno “geniale”.
Invece di eliminare tutta la circolazione, ottima pensata, decide di bloccarne solo una parte.
Quale? Naturalmente quella dei mezzi, che a giudizio degli esperti, inquinano di più.
Sfortunatamente sono le macchine dei più indigenti e di chi non si può permettere di cambiare l’auto con un modello più aggiornato, a farne le spese.
Ecco la nostra nuova regina Maria Antonietta: “non hanno pane, che mangino brioche!”.
Ma non fare circolare le suddette vetture, non porta soldi alle casse del Comune.
Nuova pensata: meglio farsi pagare. Magari in modo scaglionato, come per le tasse, ma col concetto rovesciato. I più poveri paghino di più.
Per fare funzionare tutto il meccanismo, a parte il disagio cervellotico e pratico per il pagamento dei vari pedaggi soprattutto per chi si trova a passare per Milano casualmente, occorre creare un sistema costosissimo, sia amministrativo che di controllo con cartelli stradali e telecamere su tutta la cerchia esterna. Ecco la parte amorale e ipocrita della vicenda. E’ bene che le auto inquinanti in circolazione all’interno dei Bastioni siano molte, così da coprire le spese e, inoltre, più sono, più si guadagna.
Ora, capita che le auto più inquinanti circolino sulla circonvallazione al di fuori della cerchia, alla ricerca di un parcheggio per poi entrare in altro modo all’interno.
Ma perché si è voluto proteggere dall’inquinamento solo il centro della città?
Con quale diritto si è scelto di classificare i cittadini in serie A e in serie B, vale a dire senza diritto di aria pulita?
Inoltre, la tassazione dei veicoli in base alla classificazione “EURO”, può essere variata a “insindacabile” giudizio del primo cittadino, innescando a comando la rincorsa all’acquisto dell’ultimo modello di auto adatta a poter circolare liberamente.
Dato il consumo di risorse e lo spreco nella rottamazione, penso sia la scelta più antiecologica che si possa fare, anche se la più remunerativa per le case automobilistiche.
Ho letto che Sindaci di altre città sono molto interessati a copiare dalla prima della classe.
Non c’è da meravigliarsi più di niente, ormai!

mercoledì 7 maggio 2008

SE BERLUSCONI FOSSE STATO DI SINISTRA....


Avrebbe spiegato agli Italiani che votando a destra sarebbero incorsi nel grosso rischio di mandare al governo fascisti, razzisti e potenti affaristi. Responsabili storicamente delle peggiori persecuzioni e genocidi, ma tuttora causa delle più esecrabili ingiustizie e prevaricazioni.
Che continueremmo ad essere servi delle nazioni più guerrafondaie e complici di aggressioni a paesi come l’Iraq, l’Afghanistan e la Yugoslavia, per biechi interessi economici, con annessa ammissibilità di tremende torture, dopo aver sovvenzionato l’islamismo estremo dei talebani in funzione anticomunista e ora facendo proliferare il loro odio verso gli invasori.
Che la sinistra è internazionalista e quindi contraria ad economie oppressive verso altri paesi, la cui popolazione non sarebbe più costretta a fuggire da noi per cercare di sopravvivere, estirpando così il problema dell’immigrazione alla radice.
Che i “terribili estracomunitari” non attraversano pericolosamente i confini perchè bramosi di incontrare l'uomo di sinistra, ma richiamati dal fatto che verranno assunti, prima o poi, proprio da coloro che si riempiono la bocca di anti-immigrazione.
Che pur di avere manodopera a basso costo, lor signori, non hanno esitato, nel 1992 a far aprire le carceri Albanesi per “liberarli dal comunismo” e, nel 2007 ad inserire la Romania, senza garanzie, nella Comunità Europea.
Che se avessero la possibilità di votare, quelli che ora si sono arricchiti facendo gli spacciatori di droga, i protettori di prostitute o gli svaligiatori di villette, sarebbero, per convenienza, sicuri elettori di destra.
Che tra i candidati delle attuali elezioni c’erano personaggi politici indagati o condannati per reati contro il patrimonio pubblico e che la quasi totalità era nelle file della destra.
Che la forbice, tra ricchi e poveri, si sta allargando sempre di più. E’ nostra convenienza pagare più tasse, in base al reddito, e in misura proporzionalmente maggiore sui redditi più alti, per compensare il consumo dei beni pubblici che per creare quel reddito è sottratto alla comunità.
Che se paghi più tasse, vuol dire che hai guadagnato e questo è un bene e non una calamità, perché quei soldi dati allo Stato, quindi depositati per te stesso, sono a disposizione, se non vengono rubati, per tutti i servizi che potrai usufruire e le necessità che non avresti potuto permetterti, come avviene con una qualsiasi Assicurazione.
Che se si vuole abbassare il numero dei reati, la repressione non basta. Sarebbe come togliere acqua dal mare, se non si smette di alimentare una cultura individualistica, consumistica e fideistica.
Che siamo stanchi di passare l’esistenza a difenderci dai ladri e a scansare i mendicanti. Anche quelli legalizzati, come i venditori di cose assurde e inutili e i piazzisti di servizi, in falsa concorrenza ed in seguito alla truffa della privatizzazione dei beni pubblici di servizio come i trasporti, l’energia, le telecomunicazioni e ora anche l’acqua.
Che anche i mezzi di dissuasione verso i reati, sono diventati un business e che bisogna difenderci anche dalle istituzioni, perché il vigile non multa più per educare, ma per fare cassa e i comuni piazzano semafori truccati per aumentare gli introiti. Ma se questa è la cultura che domina e quelli sono esempi facilmente evidenziabili, è molto probabile che questa sia la prassi anche dove non è possibile per noi verificarlo.
Che l’assistenzialismo è diretto solo in minima parte alle classi meno abbienti. In realtà viene elargito ai poteri forti come normale amministrazione: condoni miliardari, sconti ai grandi evasori (quelli scovati), detassazioni ici e successione anche per i ricchi, copertura finanziaria ai gruppi industriali privati che hanno creato danni per loro economicamente irrisolvibili (mucca pazza, polli infetti, disastri ambientali), copertura pagamento dipendenti se sbagliano investimenti, spesso in base a conti debitamente falsificati (cassa integrazione, mobilità ), regalo di risorse a grandi gruppi industriali (acciaio, acque minerali), capitali liberi di andare all’estero che non verranno più ne tassati e né reinvestiti, libertà di delocalizzare le fabbriche all’estero togliendoci il lavoro, ma reimportandoci i prodotti al prezzo corrente.
Che il conflitto d’interesse è diventata una frase retorica, ma nella realtà produce leggi catastrofiche per la popolazione a vantaggio dei pochi che detengono il potere, peggio se anche si tratta di potere economico e dell’informazione.
Purtroppo il nostro “piazzista” di riferimento non era Berlusconi, ma un certo insulso Veltroni.



mercoledì 30 aprile 2008

Nasce la nuova era fascista

I padroni, i ricchi, i prepotenti e i malfattori si sono gradualmente impossessati dei mass media per “formare”, anziché “informare”, la popolazione.
Ora, in seguito all’ignoranza, la conseguente stupidità ha riportato al potere il fascismo.
In altre parole, i condannati a morte sono stati convinti ad eleggere il loro boia.
Penso che questa sia oggettivamente la foto della situazione.

Non ci sono più neuroni nei cervelli.
Nessuno ha mai più spiegato, proprio per la "disinformazione" e per l'esaltazione del "nulla" (vedi programmazione televisiva), l'importanza dei valori sociali; che non serve solo agli altri, ma si riflette sul nostro benessere.
La gente non vota con la testa, ma con l’intestino, ultima parte pensante rimasta.
La maggioranza degli italiani crede di avere vinto!
La maggioranza degli italiani ha perso!
Anche quelli che hanno votato a destra, perchè prima o poi sono destinati a prenderlo nel culo, perchè lor signori ora non hanno più opposizioni tra le palle.
Se qualcosa ci andrà bene, sarà perché saranno stati magnanimi e non per un nostro diritto.
Se andrà male, attraverso i loro mezzi di "informazione", ci faranno credere o che era giusto così o che non potevano fare altrimenti.
Tanto la gente è gia vaccinata.
Ormai digerisce di tutto: dai ladri al potere, alle privatizzazioni, alle guerre, al lavoro come ricatto, fino ai fascisti miliardari al governo.
Questo è il mio pensiero, frutto di un tenace ottimismo.

domenica 30 marzo 2008

TUTTA LA VITA DAVANTI di Paolo Virzì

Finalmente un colpo di coda della cinematografia italiana che potrà entrare nella competizione del cinema intelligente, ormai appannaggio nell’Europa Occidentale di Spagna, Francia e Inghilterra.
Un “reality”, nel vero senso della parola. Questo è l’avvenire dei nostri figli negli anni a venire, in seguito ai grandi paroloni alla moda in questo momento: privatizzazione, mercato, crescita e concorrenza.
Per cosa? Ma! Non si sa. Ma che importa. Questo è il percorso ineluttabile. Credo solo per arricchire alcuni marpioni.
Il nostro tempo, lo passeremo a difenderci dalle truffe. Non solo quelle illegali dei malfattori, ma anche quelle legali. In questo film si analizza con fantasia, con professionalità e con maestria alcune di queste: il rimbecillimento e il condizionamento di chi lavora in un call center; la programmazione psicologica per raggirare l’acquirente “allocco”; lo sfruttamento a scopo di truffa della parte caritatevole del suo animo; il riuscire a piazzargli una cosa inutile e a costo triplicato.
Perché meravigliarsi! Con mia grande sorpresa, parecchi anni fa, una mia nipote mi disse orgogliosa di studiare all’università di Padova “psicologia delle vendite”. Rimasi sconcertato. A scuola si insegna come sprecare le risorse umane e del territorio, anziché come preservarle? E se devi insegnare come spingere un acquisto magari inutile, vuol dire che stai insegnando ufficialmente a mia nipote come metterlo nel c… alla popolazione.
In una situazione così radicata anche un sindacalista che intende portare protezione, non potrà che fare dei danni.
Un ringraziamento alla maturazione di Paolo Virzì che, se non è una meteora, ha dimostrato in questo film di potersi fregiare del titolo di regista. Non è facile montare, fotografare e far recitare così bene tutti gli attori, come in questa pellicola e fare un film divertente su un argomento drammatico.

giovedì 28 febbraio 2008

LUSSURIA SEDUZIONE E TRADIMENTO di Ang Lee

Le prevenzioni e i dubbi sono latenti, dopo le opinioni contrastanti dei critici, ma l’ultima fatica di Ang Lee, non è da perdere. Attraversata la parte iniziale con scetticismo, si anima prima una curiosità, poi una tensione che solo un grande regista di mestiere e una solida sceneggiatura può restituire. Le debolezze umane, sia d’amore che sociali vengono allo scoperto. Così i tradimenti per sesso, per denaro o per paura. I “servi-traditori” al servizio degli occupanti, ora come sempre, fanno parte del paesaggio, purtroppo. L’ambientazione, la fotografia, le atmosfere dell’epoca sono ottimamente rappresentate. Proprio da questo film si deduce che scene di sesso anche esplicite, poiché fanno parte del contesto, scorrono pulite e limpide anche in un cinema di oratorio, dove ho avuto la fortuna di vederlo.
Ciò che capita di vedere in quest’opera, purtroppo, non è solo la rappresentazione di un passato, ma anche quella di un presente in varie parti del mondo. Anche se facciamo finta di non saperlo, siamo in guerra e molti popoli sono sotto occupazione: anche la nostra.
P.S. Purtroppo “lo spettacolo continua”!
L’essere andato al cinema non vuol dire che ho accettato supinamente “le invasioni barbariche” dell’Iraq da parte di alcuni paesi occidentali tra cui il nostro e non ne voglio essere complice.

domenica 17 febbraio 2008

Milano di giorno

Il Comune di Milano nega iscrizione alle scuole materne ai bimbi figli di immigrati che non hanno ancora il permesso di soggiorno


Per la grande richiesta di mano d’opera a basso costo, abbiamo i nuovi schiavi in parcheggio. Sono i cosiddetti irregolari, perché non hanno ancora il permesso di soggiorno. Ai quali, quando sarà il momento e quando ci farà comodo, daremo la patente di esseri umani.
Sono arrivati, spesso sfidando rischi enormi e pagando, ma chi ce l’ha fatta (i più forti e i più fortunati), ora sono lì in attesa di essere sfruttati per i mestieri più umili e gravosi.
Non dimentichiamoci che se non fosse per chi li cerca per sostituirli a noi per risparmiare, starebbero a casa loro.
Ma i bambini, inconsapevoli vittime delle nostre nefandezze, in una società appena un po’ civile, non dovrebbero essere puniti per gli errori dei propri genitori. Se si può chiamare errore la ricerca di un’esistenza più decente per i figli, lontano dai loro paesi martoriati da un’infame economia di mercato.
Ma, se per una strumentale e pretestuosa esigenza di legalità, si devono emarginare dei piccoli innocenti, perché non farlo anche con i figli dei pregiudicati, delle puttane o degli indagati. In quest’ultimo caso neanche un eventuale pargolo della “signora” Moratti avrebbe diritto all’asilo. IRO BAZZANTI 17-02-2008

PROMEMORIA da MILANO 2.0- 29-11-07
Vi ricordate le maxi consulenze pagate dalla Moratti a 91 presunti professionisti (molti neanche laureati), quasi tutti ex candidati del centrodestra che non hanno superato le elezioni? Ebbene, pare proprio che l’inciucio non sia piaciuto alla Corte dei conti della Lombardia che sta per chiudere la «vertenza» sulle maxi consulenze.
La procura si appresta a contestare formalmente al sindaco un danno alla casse del Comune pari ai due milioni e mezzo di euro: gli stipendi percepiti dai consulenti fino ad oggi.
Ovviamente tutti gli assunti con maxi stipendi sono soprattutto ex candidati di centro-destra “trombati” alle elezioni (anche di altre regioni). Oltre alla vertenza che pende come una ghigliottina sulla testa della Moratti, è stata aperta anche una bella inchiesta penale per abuso d'ufficio.
La signora Moratti rischierebbe di dover sborsare di tasca propria il danno subito alle casse comunali. L'esposto riguarda 63 assunzioni esterne, 54 delle quali nel ruolo dirigenziale per pagare le quali, secondo i calcoli dei consiglieri di minoranza, il Comune dovrà affrontare fino al maggio 2011 — quando le consulenze scadranno insieme con la giunta — una spesa di 9 milioni e 20 mila euro, di cui 8 milioni e 56 mila per i soli dirigenti con una media di stipendio dai 140 ai 190 mila euro.
Ma veniamo alle presunte irregolarità.
La maggior parte degli assunti non è laureata. Uno scoglio che parrebbe insormontabile, ma che è stato abilmente bipassato da una modifica introdotta tre giorni prima del varo delle consulenze.
Un “ritocchino” del regolamento comunale che autorizza, anche in mancanza del titolo universitario, il conferimento di incarichi dirigenziali e di alta specializzazione con contratto a tempo determinato a «soggetti esterni di particolare e comprovata qualificazione professionale che possano sopperire alla mancata formazione universitaria».
Un cambiamento che secondo gli investigatori contabili sarebbe illegittimo, dato che discosterebbe il regolamento comunale dalle leggi nazionali. L'indagine si è soffermata particolarmente sull’ufficio stampa del Comune dove risulterebbe il maggior numero di presunte irregolarità.
Il caso emblematico: la qualifica di vice capo servizio di un fotografo assunto a poco meno di 80 mila euro lordi l'anno. Non male per uno che come unica esperienza vanta di essere stato «fotografo personale di Letizia Moratti» dal dicembre 2005 al giugno 2006 durante la «campagna politica», come scritto nel curriculum allegato alla delibera d'incarico.
In altri paesi una notizia del genere avrebbe fatto tremare le poltrone di Palazzo Marino, magari tutto questo avrebbe portato alle dimissioni del sindaco, reo di favoreggiamento e di regalare incarichi facili e soldi facili. Tante domande meriterebbero risposte chiare. Questi consulenti lavorano davvero? Sono pagati davvero in base alla loro capacità e al lavoro che sono stati chiamati a fare?
Dalla lettura dei Curriculum pubblicati la risposta sembrerebbe essere negativa. Rimane il fatto che il malcontento è forte, a livello nazionale e locale. Se davvero Milano si vanta di essere “la capitale Morale del paese” è bene che qualcuno prenda seri provvedimenti.
Intanto è legittimo chiedersi cosa escogiterà il pool degli “uomini marketing” della Moratti per far fronte a questa ennesima figura barbina, dopo la pubblicazione dei redditi dei consiglieri comunali. Si correrà ai ripari mettendo le webcam negli uffici comunali o in quelli dei consulenti per monitorare il lavoro?