venerdì 30 gennaio 2009

REVOLUTIONARY ROAD di Sam Mendes

Inizio subito col dire che questo non è un film da perdere. Gli attori sono bravissimi e Leonardo Di Caprio dimostra, ancora una volta, di essere un vero professionista. Solo un vero attore è in grado di immergersi psicologicamente in un personaggio “comune” con tanta efficacia. Troppo facile prendere meriti quando si interpretano individui fuori dalla normalità. In ogni caso, tutti gli attori sono bravi e azzeccati per il loro ruolo.
Grazie alla regia dell’inglese Sam Mendes, il percorso è fatto di tempi, di tagli, di dialoghi, di sguardi, molto ben accordati. Quando l’essere umano, per sfuggire dalla quotidianità, spera in un sogno effimero e costringe il suo compagno a seguirlo in modo ricattatorio, crea inevitabilmente un conflitto all’interno del rapporto che porta spesso alla fine della relazione oppure a una tragedia. Questa la morale del libro, genialmente trasposto in questa opera cinematografica.
Efficace la ricostruzione temporale. La musica accompagna implacabile lo svolgersi degli eventi, quasi in sordina.
Proprio l’argomento, sempre attuale, riguardante la fuga dalla realtà della nostra immaginazione per raggiungere obiettivi fuori dalla nostra portata, che ci accompagna spesso nella vita di ogni giorno, rende la trasposizione vicina ai nostri interessi culturali e difficilmente dimenticabile.
Si nota l’impronta di scuola teatrale del regista, che lo ha certo aiutato nell’uso magistrale della macchina da presa.

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