lunedì 2 maggio 2011

HABEMUS PAPAM di Nanni Moretti

Una nuova moda, un nuovo filone per catturare l’attenzione del pubblico di bocca buona: i difetti dei potenti da risolvere. Come nello squallido “ Il discorso del re”, dove se non altro la storia è vera, Moretti ci prova con l’inadeguatezza di un Papa. Operazione altrettanto squallida. Dov’è il Moretti caustico e ironicamente ispirato degli anni passati? Facendo un confronto farei un’equazione paragonabile ai vecchi “amici miei” con la nuova ultima versione. Anche le sequenze, spesso fuori contesto, alle quali eravamo abituati, ma che arricchivano il film come in una licenza poetica, sanno di stantio e di forzato. Nessun apporto né politico, né psicologico, né filosofico. Insomma una prova troppo infantile perché meriti un plauso.

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